Riporto la traduzione di un’ottimo test sui registratori portatili eseguito da Rene Coronado sul suo blog The sound my head makes.
Questo è il primo post su una serie di test effettuati con tre registratori tascabili molto popolari, i test sono basati su una serie di riferimenti tecnici, non intendono essere esaustivi e tutti i risultati e le opinioni da me espresse sono strettamente personali.
Negli ultimi anni il mercato dei registratori portatili è esploso, molti si guardano intorno chiedendosi quale comprare – eccomi qui per dare un’aiuto! Il proposito di questo test è quello di valutare i dispositivi sotto la lente di un sound designer e field recordist e di confrontarli con i registratori standard in uso nel settore del field recording. Testerò 3 registratori tascabili confrontandoli in base ad un setup di riferimento (microfoni+registratore) il test include:
Sony PCM D50
Tascam DR-100
Zoom H4n
Sound Devices 744t with Sure SM81s in XY setup (il riferimento)
Nella prima parte del test si confronteranno le differenti caratteristiche, mentre la seconda parte sara dedicata all’ascolto comparato di registrazioni effettuate con i vari registratori.
Ho comprato il D50 quasi quando era appena uscito sul mercato per sostituire il mio plasticoso H4. Il DR-100 è stato il mio ultimo acquisto, e ora che lo possiedo da un po è diventato molto familiare. L’H4n è in uso nello studio dove lavoro è l’ho utilizzato molte volte. Il Sound device non ha bisogno di presentazioni e in questo test farà da riferimento per misurare le prestazioni degli altri registratori.
Cominciamo:
Prezzo (via B&H)
Il D50 è quasi una volta e mezzo il prezzo degli altri due, se si pensa al prezzo del Sound device con microfoni, quelli dei tre portatili sono noccioline…
I/O
Il D50 manca in maniera grave di input XLR, avendo solo jack da 3.5mm che non veicolano la phantom sono ingressi non utilizzabili per quanto mi riguarda. Il DR-100 ha ingressi adeguati, ma l’H4n vince la sfida con gli ingressi combinati Neutrick. Il Sound device ha ingressi XLR.
Autonomia
Non ho fatto veri e propri test scientifici, ma avendoli usati per alcuni mesi credo che la mia valutazione sulla durata della loro carica sia sufficientemente accurata. Il D50 credo sia il miglior registratore a batteria in termini di autonomia che posseggo. L’H4n è l’estremo opposto, consuma batterie velocemente, l’impressione è che sia un pò sottoalimentato considerando la larghezza del monitor LCD e che lavora su quattro tracce simultanee. Il DR-100 utilizza una specifica batteria che si ricarica via USB e dura abbastanza per poter affrontare sessioni di lavoro di media lunghezza. Inoltre ha il vantaggio di poter utilizzare anche pile stilo di tipo AA come supporto.
Memorie
Il D50 ha una memoria interna che credo sia un’ottima cosa, ma la possibilità di espandere la memoria tramite memory stick non mi convince. A parte essere un tipo di formato che sta cadendo in disuso, la memory stick non si somma alla memoria interna, ma viene trattata come memoria separata sia durante la registrazione che durante la fase di trasferimento dati. Comunque, detto ciò, 4 GB sono ottimi per il tipo di lavoro che deve fare con questi strumenti, quindi non c’è un problema reale. Le SD card negli altri due registratori sono uno standard.
Posizionamento microfoni
Il D50 vince la sfida per quanto riguarda la versatilità nel posizionamento dei microfoni, le barre di protezione oltre ad essere utili contro gli urti sono anche molto utili per montare accessori anti-vento inoltre posizionare i microfoni in una configurazione molto larga da la possibilità si creare un’immagine stereo veramente ampia rispetto alla configurazione XY. Il DR-100 ha i microfoni posizionati in una maniera poco ortodossa e può creare immagini stereo imprecise rispetto agli altri due.
Pulsanti esterni
Mentre il DR-100 ha molti più pulsanti del D50, quelli di quest’ultimo sono molto più utili ad un field recordist che cerca di aggiustare i settaggi della registrazione in modo rapido. L’H4n si basa molto di più sul menù per le regolazioni e compensa la mancaza di pulsanti esterni grazie ad un grande visore LCD e vari modi per navigare il menù. Su questa valutazione tenderei a darla vinta al D50, ma non di molto.
Regolazione del volume
Il modo in cui ci si interfaccia alla regolazione dei preamplificatori durante una registrazione è una funzione fondamentale e in questa prova abbiamo delle vittorie schiaccianti. La possibilità che offre il DR-100 di poter accedere ai volumi separati dei due canali sembra avere la meglio sul D50, però il D50 guadagna punti grazie al suo Knob di metallo molto fluido in confronto ai knob di plastica del Dr-100. I pulsanti per regolare i volumi dell’H4n sono funzionali ma completamente inadeguati se si devono fare delle regolazioni nel bel mezzo di una registrazione.
Funzioni distintive
La decisione su quale acquistare va basata solo sul tipo di uso che si intende fare di questi apparecchi, di seguito le valutazioni:
Sony PCM D50
Eccellente qualità di costruzione, sullo chassis sono presenti solo i pulsanti che servono effettivamente, microfoni girevoli e ottimi preamplificatori, ciò significa che è il perfetto candidato per essere il sistema di registrazione all-in-one da portare sempre con se. Non si possono utilizzare microfoni esterni questo significa che non è adatto alla registrazione di effetti del tipo foley o voice over, ma è ottimo per la registrazione di ambienti, musica, brusii ed effetti stereo a breve o media distanza.
La durata della batteria vi da la possibilità di piantare il registratore in una location e tornare a riprenderlo qualche ora dopo.
Tascam DR-100
Questo apparecchio è un cavallo da tiro se utilizzato con microfoni esterni, è leggero e può essere ottimo in progetti di film digitali DSLR, registrazione di voice over, automobili, etc – specialmente quando si ha la necessità di tenere un canale più basso per non incorrere in saturazioni. I microfoni incorporati non sono solidi come gli altri apparecchi, ma si possono utilizzare tranquillamente se si rendesse necessario.
Costruito di solida plastica, la navigazione del menu è facile ed intuitiva.
Zoom H4n
Avendo quattro piste è ottimo in uno spettacolo live per registrare sia il palco (dai segnali di linea del mixer) che le reazioni del pubblico (tramite i microfoni incorporati). Ho usato questa funzionalità in questo contesto con ottimi risultati, il DR-100 manca completamente di questa ottima funzione. I microfoni incorporati sono ottimi, non raggiungono il livello del D50 ma sono molto meglio del DR-100.
L’H4n è diventato lo standard per i filmati digitali DSLR, personalmente suggerisco il Tascam rispetto allo Zoom nello specifico di questa applicazione, per via del controllo separato dei canali, della durata della batteria e della qualità dei preamplificatori. Con questo non voglio dire che l’H4n ha preamplificatori scadenti, ma quelli del DR-100 sono molto meglio.
La scarsa durata della batteria costituisce un problema serio su questo registratore.
Test di ascolto
Credo di aver fatto un buon lavoro di calibrazione degli apparecchi per testare passo passo i microfoni, i limiter e i preamplificatori. Le clip audio non sono state in nessun modo alterate l’unica manipolazione è nell’editing. Una volta calibrati i preamplificatori non sono stati più mossi. Tutti i file sono scaricabili da soundcloud a 24bit 96Khz e se qualcuno avesse bisogno dei file originali può richiederli, sarò lieto di mandarglieli.
I set up sono i seguenti:
passa alto – off
limiter – on
preamp – calibrati a 70dB spl = -12 dB fs
posizionamento microfoni – l’uno all’altro il più vicino possibile.
Il metodo di calibrazione è stato quello di mettere i registratori davanti alle casse che mandavano un pink noise a 70 dBspl ed ho regolato i singoli preamp fino ad ottenere -12dBFS sui meter dei registratori.
Questo passaggio in se stesso è stato molto istruttivo su cosa i registratori sono capaci di fare e dove danno il meglio nella zona di registrazione. Per raggiungere i parametri di cui sopra il gain del D50 è stato regolato a 6, il DR-100 tra 8 e 9, l’H4n a 90, il 744t con il microfono SM81 è stato regolato quasi al massimo. Il guadagno utilizzato per portarli a 70dB è indicativo di quanto ancora possono essere spinti i preamp degli apparecchi.
Un’altra cosa illuminante è comparare l’ascolto di come il pink noise è stato registrato dai diversi registratori. Ovviamente il pink noise ha subito una colorazione data dalle casse e dall’acustica della stanza, quindi non è possibile compararla a pink noise puro, in ogni caso mettere in relazione le registrazioni dei vari apparecchi è una cosa che apre gli occhi, di seguito le registrazioni messe in sequenza.
Sia agli occhi che alle orecchie il DR-100 pare abbia un’ampia flessione intorno ai 4k e su nel range dei 15k e pare anche non si estenda oltre i 20k come gli altri, ciò ha delle implicazioni nella registrazione a 96Khz e darebbe un senso al fatto che la funzionalità di registrare a questa frequenza di campionamento sia stata implementata successivamente al rilascio sul mercato per mezzo dell’aggiornamento del firmware – la cosa implica il fatto che i microfoni non siano effettivamente progettati per estendere la cattura dello spettro oltre la soglia della percezione umana.
Il D50 e l’H4n sono quasi simili, il primo sembra essere un po più brillante mentre il secondo più completo. Nessuno dei due mostra troppe mancanze nella cattura dello spettro, e ciò è bene. Entrambi sembrano avere una lieve inflessione intorno ai 3oo se comparati al 744t con gli SM81.
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Il prossimo test è per verificare il rumore circuitale nella registrazione di un roomtone. Questa registrazione è avvenuta in una regia audio con un rumore di base di 40-45 dB spl. In questo caso i livelli degli apparecchi sono stati messi al massimo ed è un’ottimo modo per testare il rumore proprio dei pre e dei microfoni.
Sia l’H4n che il D50 hanno un lieve sibilo, che seppure di basso livello è comunque audibile, la mancanza di risposta alle alte frequenze del DR-100 attenua parecchio questo tipo colorazione del suono che si riscontra nei precedenti, ciò non vuol dire che il suono catturato sia reale.
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La prossima è la registrazione vocale. Ho parlato a circa 30 cm posizionando la testa la centro dei registratori. Ho postato solo una breve clip della registrazione se qualcuno volesse le registrazioni intere può richiederle.
La sensazione e che il DR-100 abbia un suono lo-fi se paragonato agli altri 2, in generale tutti e tre sembrano avere mancanze sulle basse e medio-basse, se paragonati all’SM81
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Per avere una sensazione dell’immagine stereo degli apparecchi in una registrazione di effetti, ho preso una borsa e lo mossa passeggiando da una parte all’altra della stanza.
E’ particolarmente interessante notare che nella resa dell’immagine stereo si distingue bene il DR-100. La separazione stereo è più definita della configurazione XY degli altri due e non ci sono perdite nella parte centrale. La qualità sonora rimane comunque più bassa rispetto agli altri. L’H4n sembra essere meglio nella definizione delle medio basse rispetto al D50, specie nel momento in cui ci si trova nel centro dell’immagine stereo.
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Ora abusiamone – il test dei limiter! Ho fatto questo test colpendo un pezzo di metallo con un coltello (ottenendo risultati interessanti). Poi colpendo alla stessa maniera una campana. Ascoltare la coda sonora della campana dopo che il suono è passato sotto il limiter è molto interessante.
Il 744t ha un limiter analogico in posizione prefader che cattura le saturazioni prima che vengano digitalizzate. Nel campione potete ascoltare come lavora questo limiter, che risulta molto discreto se si considera la forza dei colpi registrati.
Il PCM D50 ha un limiter digitale che lavora su un percorso parallelo, registra il segnale 20dB sotto il livello corrente, se la soglia del limiter viene scavalcata fa un’insert del segnale limitato nella registrazione. Lavora bene sui transienti brevi, ma è orribile se, mentre si affronta una registrazione, ci sono colpi di vento che innescano il limiter.
Il DR-100 sembra avere un limiter di stile radiofonico che innesca rapidamente e ci mette 2 secondi per ritornare, lentamente, al livello regolare. Questo tipo di mentalità, completamente opposta alla Sony, può essere meno intrusiva se il suono è costantemente fragoroso, ma può essere molto intrusivo nel momento in cui si incontra qualche picco durante una registrazione.
L’H4n deve avere una sorta di limiter digitale e nessuna protezione di tipo analogica, perché suona veramente brutto.
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Di seguito l’applicazione per cui questi registratori lavorano meglio – gli ambienti esterni. Sfortunatamente la protezione contro il vento del mio SM81 era inadeguata, così ho postato solo i take dei registratori portatili. Si tratta del traffico fuori dal mio studio.
Tutti sembrano lavorare bene. Ho registrato tonnellate di ambienti con il D50 e l’H4n e sempre con successo.
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Il prossimo test è più che altro una dimostrazione. Apro e chiudo il bagagliaio della mia macchina con i registratori a 60 cm di distanza. Questo per capire quanto ambiente si registra in una operazione del genere. I microfoni hanno una polarità molto ampia, e se sperate di poter ottenere un suono isolato qui potete rendervi conto di quanto “mondo” entrerà nelle vostre registrazioni una volta tornati in studio.
Costa una volta e mezzo quello che costano gli altri, ma mancano alcune funzioni e gli ingressi XLR, allora cosa pagate di più? Qualità di progettazione e costruzione.
Il D50 è l’unico con il corpo e i componenti vari in metallo, è costruito come un carro armato e suona in maniera ottima. Il limiter è migliore degli altri, i knob girano alla grande, la posizione dei microfoni è regolabile e sono protetti da barre di metallo, ci sono 4Gb di memoria interna, tutte le funzioni principali sono accessibili senza dover scorrere il menù. La durata della batteria mette in ombra gli altri due, e le dimensioni non sono per questo compromesse.
E’ progettato per essere 100% stand alone, quindi niente input XLR, la cosa è un po una rottura se siete alla ricerca di un sostituto del Sound device 702, è più adatto come registratore da avere sempre in tasca.
Tascam DR-100
Per quanto mi riguarda, questa unità è un po deludente, se non altro per essere un’occasione mancata. Ha un sacco di pulsanti esterni ma solo due o tre sono realmente utili. Mi sarebbe piaciuto vedere un pulsante per passare dalla modalità mono a quella stereo rapidamente senza dover andare ogni volta nel menu e tornare indietro. Il limiter è analogico è posizionato prima del convertitore a/d, ma ha un rilascio incredibilmente lungo che non può essere regolato. Il corpo è di plastica, robusta, ma sempre plastica. Le connessioni XLR potevano essere combinate Neutrick, ma non lo sono. Anche l’aggancio all’asta è di plastica, ed è il posto peggiore dove fare economia. I microfoni hanno avuto la performance peggiore fra i tre, ho ritenuto di non usare le capsule omni incluse con questo apparecchio perché le ho ascoltate precedentemente e non erano attinenti a questo tipo di confronto. Ha una batteria proprietaria Li-Ion che si carica via USB e ha un supporto di batteria tipo AA, nonostante la combinazione delle due sorgenti non regge la carica come il D50 che si basa solo sulle batterie AA. Avrei pagato tranquillamente 100$ in più per un corpo in metallo e degli attacchi XLR.
Raccomando l’utilizzo solo con microfoni esterni e come unità economica di scorta.
Zoom H4n
Questa unità è di fatto lo standard per il filmmaking DSLR. E’ l’unità più versatile. I microfoni interni sono buoni, gli input XLR sono compatibili con jack 1/4, ottimi per i microfoni a contatto, ed è l’unico che registra quattro piste contemporaneamente. Ottimo per registrare performance live quando si ha accesso al mixer. C’è una grave mancanza – l’alimentazione. Succhia batterie come un matto. Il corpo è di plastica solida e l’attacco per le aste e di metallo. Il mio ogni tanto dice che non è presente nessuna SD card fino a quando non lo riavvio qualche volta, quindi preparatevi anche a questo tipo di stranezze.
E’ robusto e versatile, nell’utilizzo che ne ho fatto ho ottenuto sempre buoni risultati, ma prendete seriamente in considerazione la questione delle batterie, due stilo AA non sono sufficienti.
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