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Utilizzo dei microfoni shotgun in interno

Di seguito la traduzione di un’articolo di Javier Zùmer che tratta delle problematiche relative all’utilizzo dei microfoni direzionali in ambienti interni.

Ho fatto alcune ricerche che partono da qualcosa che ho sentito:

non è una buona idea usare un microfono fucile in interno

Vorrei fare un check rispetto questa affermazione, eventualmente fare qualche test.

Microfoni shotgun

Il principale scopo di questi microfoni è quello di enfatizzare i suoni in asse rispetto al microfono e attenuare il suono proveniente dai lati. In altre parole, fa sì che il microfono sia il più direzionale possibile in maniera da evitare i rumori non desiderati e il riverbero ambientale.

Per fare ciò il sistema cancella i suoni laterali indesiderati ritardandoli. Il principio su cui si basa è la cancellazione di fase. Il sistema inizialmente aveva una serie di tubi di dimensioni diverse che permettevano al segnale in asse di arrivare ad un dato tempo mentre forzava i suoni laterali ad arrivare con un ritardo. Questa idea creata dalla mente prolifica di Harry Olson si è evoluta nel moderno microfono direzionale.

http://randycoppinger.com/

 

Nel progetto originale di Olson, per aumentare la direttivi bisognava aggiungere sempre più tubi rendendo il microfono troppo grande e pesante per essere pratico. Per risolvere questo inconveniente il progetto cambiò in un unico tubo con una serie di fessure sistemate in maniera tale da agire come i vecchi tubi. Queste fessure ritardano il suono laterale e quando si combina con il suono in asse avvengono delle cancellazioni di fase che attenuano il rumore.

Questo metodo ha delle limitazioni. Il tubo deve essere molto lungo per cancellare le basse frequenze. Un microfono tipo da 30 cm sotto 1.413Hz comincia a comportarsi come un cardioide (con un lobo dietro). Se si volesse agire sulle basse il microfono comincerebbe a diventare troppo lungo e pesante.

L’altro fattore è che più il microfono diventa si allunga più l’angolo di ripresa diventa stretto, quindi più diventa direttivo, più bisogna prestare attenzione all’allineamento rispetto a ciò che si desidera catturare. Le cancellazioni di fase portano altre conseguenze come dei filtri a pettine e un’alterazione indesiderata del suono quando va fuori asse. La cosa potrebbe essere molto sfavorevole nel momento in cui ci sta poco margine per piazzare il microfono correttamente.

 

In questa semplificazione del pattern polare del 416 possiamo notare la direzionalità delle alte frequenze (in rosso) che si arricciano sui lati. Le medie (in blue) che in qualche modo si comportano a metà strada tra le alte e un tipico pattern cardioide (in verde) con un lobo messo dietro.

In questo altro pattern possiamo vedere un tipico pattern polare generico di un microfono mezzo-fucile. Le irregolarità laterali e il lobo posteriore sono conseguenza del sistema ad interferenza.

Utilizzo indoor

Le riflessioni multiple in uno spazio riverberante, specialmente le prime riflessioni, colorano il segnale. Idealmente, il microfono determina, in base all’incidenza dell’angolo di ripresa, se il suono (segnale) è rilevante o solo “rumore”. Quando entrambi gli elementi, suono e “rumore” vengono riflessi da una superficie vicina, entrano nel microfono da un angolo innaturale (se consideriamo come naturale la traiettoria diretta del suono). In casi del genere il “rumore” non viene cancellato in maniera appropriata perché di fatto non è identificato come “rumore”. Inoltre parti del segnale utile verranno cancellate poiché identificate come “rumore”. Per queste ragioni un buon trattamento acustico è la soluzione per migliorare la ripresa di una scena, specialmente con questo tipo di microfoni.

Un’altro aspetto da tenere in considerazione è il lobo posteriore che si trova nel pattern polare di questi microfoni. Come abbiamo visto in precedenza questa area di ripresa cattura soprattutto le basse frequenze quindi una stanza che suona male è qualcosa da evitare se si lavora con un microfono shotgun. Quando si lavora sul set, in un ambiente chiuso con il soffitto basso, si è forzati a tenere il microfono molto vicini al soffitto, il lobo posteriore combinato con l’effetto di prossimità può dare come risultato un suono sgradevole. La cosa non è un problema sui set professionali dove in genere i soffitti sono molto alti e l’acustica è buona. Non a caso nei teatri di posa i microfoni shotgun sono la scelta più popolare in questi luoghi.

In fine, gli shotgun per via della loro lunghezza spesso sono poco maneggevoli in ambienti piccoli, soprattutto se si ha la necessità di essere precisi con l’angolo di ripresa.

L’alternativa

Per gli ambienti interni la migliore opzione sono i microfoni pencil iper-cardioidi. Da un lato eliminano la problematica relativa alla dimensione e sono meno severi nell’angolo di ripresa. Inoltre, non hanno il tubo di interferenza, e la cosa evita colorazioni del suono non desiderate dovute alle riflessioni della stanza.

E’ importante notare che anche questi microfoni hanno un lobo posteriore nel pattern polare, ma è meno pronunciato. Inoltre bisogna anche considerare che bisogna tenerli più vicini alla sorgente rispetto ad uno shotgun. Ma a parte questi dettagli questi microfoni sono la scelta migliore per la cattura di suoni in interno.

Nel prossimo post farò dei test comparativi tra un 416 e l’Oktawa MK-012 per cercare di illustrare quanto detto.

Javier Zùmer
Traduzione Mirko Perri

Mirko Perri

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